Partecipa alla riscoperta della lavorazione del vetro colorato nel design italiano

Il fascino della lavorazione del vetro colorato nel design italiano affonda le sue radici in una tradizione millenaria, capace ancora oggi di sorprendere per capacità tecnica, creatività e impatto estetico. Questo antico artigianato, protagonista nelle città di Venezia e sulla celebre isola di Murano, ha saputo trasformarsi da tecnica decorativa ancestrale a terreno fertile per sperimentazioni di design all’avanguardia.

Un viaggio nelle origini: influenze romane e bizantine

La storia del vetro colorato italiano ha il suo fulcro a Venezia, la cui produzione si fa risalire all’epoca romana. È però nel periodo bizantino che questa arte subisce un primo grande sviluppo; grazie ai fitti scambi commerciali con il Medio Oriente, gli artigiani iniziano a sperimentare tecniche come la soffiatura del vetro e a realizzare oggetti caratterizzati da colori vivaci e motivi estremamente elaborati. In questi secoli, Venezia si afferma come crogiolo di esperienze tecniche e formali, assimilando influenze dalla Siria e dall’Egitto, regioni allora all’avanguardia per le lavorazioni vetrarie.

Il passaggio dalla produzione antica a una più strutturata attività industriale avviene a partire dall’VIII secolo, quando a Venezia si attesta la presenza di vere e proprie fabbriche del vetro. Nel 1291 la Serenissima decide di concentrare queste attività sull’isola di Murano, con l’intenzione di prevenire gli incendi dovuti alle fornaci e di proteggere i segreti di questa lavorazione. Da allora, il vetro di Murano diventa sinonimo di eccellenza in tutta Europa e Murano si consacra come centro indiscusso dell’arte vetraria di lusso.

Rinascimento e innovazione: dal lattimo agli specchi

Durante il Rinascimento, la creatività e la tecnica dei maestri vetrai muranesi raggiungono nuovi apici. In questo periodo vengono inventati sia il “cristallo” – un vetro quasi trasparente e purissimo, considerato il più pregiato dell’epoca – sia il “lattimo”, ovvero il vetro bianco opalino, perfetto per imitare la porcellana. Allo stesso tempo, la fama di Murano si consolida anche come luogo d’origine degli “specchi veneziani”, oggetti lussuosi dalle superfici riflettenti di qualità impareggiabile in Europa.

La varietà cromatica e la complessità delle forme mutano grazie a tecniche come la soffiatura a bocca, la lavorazione a caldo di canne colorate, murrine, colate e gocce policrome. L’esperienza dei maestri permette di intrecciare materiali, colori e innovazione artistica, mentre i segreti della composizione chimica si tramandano di padre in figlio, custoditi gelosamente tra le calli dell’isola.

Dall’artigianato al design: la rinascita contemporanea

Negli ultimi decenni, il vetro colorato ha conosciuto una vera riscoperta all’interno del design italiano. Aziende come Venini, Carlo Moretti e numerosi atelier artigiani hanno saputo coniugare il “saper fare” tradizionale muranese con le esigenze estetiche del mondo contemporaneo.
Un esempio emblematico è il vaso Geacolor, lavorato a mano e soffiato in stampo prima di essere arricchito con strati irregolari di vetro colorato trasparente. Ogni colore viene riportato a caldo e, solo dopo un accurato riscaldamento, viene creata la forma definitiva. In questo modo, ogni pezzo è unico e irripetibile, un connubio tra la precisione della tecnica artigiana e la libertà compositiva del design contemporaneo.

Marchi storici come Carlo Moretti hanno portato avanti una costante sperimentazione su forme e materiali, con la ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Sin dagli anni Settanta, lo sviluppo di vetri in strati singoli o multipli, e l’uso di ossidi di terre rare per ottenere spettacolari nuove tonalità, testimoniano la vitalità di questa arte, capace di plasmare il materiale secondo i dettami delle avanguardie estetiche e dei più raffinati designer italiani.

La magia dei colori: tra innovazione e sostenibilità

Un aspetto che rende il vetro colorato italiano così speciale è la varietà delle cromie che si possono raggiungere. Oltre alle tecniche di colorazione tradizionali, l’utilizzo di ossidi metallici e terre rare consente di ottenere una tavolozza cromatica pressoché infinita, spaziando dai toni più accesi e vibranti a quelli opachi e setosi, fino ad arrivare a trasparenze soavi e profondità sature.

Lo sviluppo delle lavorazioni non si è mai fermato: la lavorazione a “incamiciato” – cioè la sovrapposizione di diversi strati di vetro di colore differente – offre oggetti dal fascino inconfondibile per giochi di luce e intensità cromatiche, mentre l’applicazione di murrine, gocce e canne consente di aggiungere complesse decorazioni geometriche e astratte.

L’attenzione delle botteghe contemporanee si rivolge anche alla sostenibilità: viene privilegiato l’utilizzo di materie prime di riciclo, i processi sono sempre meno energivori e molti laboratori stanno puntando su cicli produttivi a basso impatto e sulla trasmissione intergenerazionale delle competenze artigianali.

Nuove prospettive: collettivi, mostre e valorizzazione territoriale

Oggi la riscoperta del vetro colorato trova forme nuove anche in iniziative collettive, esposizioni museali e progetti di residenza artistica. Dai festival dedicati al vetro di Murano alle collaborazioni con architetti e designer internazionali, passando per workshop che coinvolgono le giovani generazioni, cresce una rinnovata consapevolezza sul valore di questa tradizione non solo come eccellenza storica, ma come risorsa viva per la creatività del futuro.

Molte realtà puntano a coinvolgere il pubblico attraverso la partecipazione diretta a laboratori e dimostrazioni, invitando a scoprire la straordinaria potenzialità narrativa ed evocativa del vetro. In questo senso, la lavorazione del vetro di Murano si conferma come una delle più fortunate espressioni del made in Italy, ambasciatrice nel mondo di un saper fare che unisce tecnica, arte e passione.

Unendosi a questa riscoperta collettiva, ogni osservatore, collezionista o designer ha la possibilità di entrare in dialogo con una materia viva, fatta di fuoco, colore e storia, che continua a raccontare la sua magia sulle tavole, nelle architetture e negli spazi domestici contemporanei.

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