Scopri il nuovo calendario dei pagamenti e quando ricevere gli incrementi in pensione

Il sistema pensionistico italiano si basa su un calendario prestabilito che regola con precisione l’erogazione degli importi agli aventi diritto. Nel corso del 2025, il calendario dei pagamenti subisce leggere variazioni in base a giorni festivi, modalità di riscossione e aggiornamenti normativi, comprese le nuove perequazioni annuali e gli incrementi previsti per alcune categorie specifiche.

Il nuovo calendario dei pagamenti INPS per il 2025

Dal 2025 il pagamento delle pensioni segue regole distinte tra coloro che ritirano la somma presso gli sportelli postali e chi riceve l’accredito tramite un conto corrente bancario. Nella maggior parte dei casi, le pensioni vengono erogate il primo giorno bancabile di ogni mese, un criterio che, tuttavia, può subire aggiustamenti in caso di festività nazionali o prefestivi.

Il calendario stabilito per il 2025 prevede queste principali scadenze mensili:

  • Gennaio: venerdì 3 gennaio
  • Febbraio: sabato 1° per Poste, lunedì 3 per banche
  • Marzo: sabato 1° per Poste, lunedì 3 per banche
  • Aprile: martedì 1°
  • Maggio: venerdì 2, in seguito allo slittamento per la festività del primo maggio
  • Giugno: martedì 3
  • Luglio: martedì 1°
  • Agosto: venerdì 1°
  • Settembre: lunedì 1°
  • Ottobre: mercoledì 1°
  • Novembre: lunedì 3
  • Dicembre: lunedì 1°

La differenza tra Poste e banca può comportare lievi scostamenti, con i pagamenti agli sportelli postali che talvolta anticipano di uno o più giorni rispetto all’accredito bancario, soprattutto quando il primo giorno del mese coincide con un sabato o una festività. In tali casi, le Poste possono procedere al pagamento anche in prefestivo, mentre le banche rimandano all’effettivo primo giorno bancabile successivo.

Anche le altre prestazioni previdenziali, come assegno sociale, pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento e rendite vitalizie INAIL, seguono lo stesso schema erogativo, con l’importo accreditato sul cedolino mensile insieme a eventuali maggiorazioni sociali spettanti di diritto a chi rientra nei requisiti previsti dalla legge.

Incrementi in pensione: cosa cambia nel 2025

Una delle principali novità riguarda la perequazione automatica, cioè il meccanismo che consente agli importi pensionistici di essere aggiornati annualmente in base all’andamento dell’inflazione. Nel 2025, infatti, molti pensionati vedranno un aumento dell’importo percepito mensilmente, adeguamento che riflette la dinamica dei prezzi rilevata dall’ISTAT nel corso dell’anno precedente.

Oltre alla rivalutazione generale, sono previsti incrementi specifici in presenza delle cosiddette maggiorazioni sociali, che spettano a chi possiede requisiti reddituali e anagrafici stabiliti dalla normativa vigente. Queste maggiorazioni riguardano soprattutto:

  • chi ha compiuto almeno 70 anni di età (con possibili riduzioni in caso di anzianità contributiva pre-1996);
  • pensionati con importi particolarmente bassi e redditi inferiori alle soglie stabilite annualmente;
  • titolari di assegno sociale o pensioni minime.

Il cedolino della pensione riporta nel dettaglio tutte le voci relative agli aumenti spettanti: oltre alla quota base, sono evidenziate la quota di perequazione, eventuali arretrati e maggiorazioni sociali. L’INPS provvede, quando necessario, agli arretrati nei mesi successivi alla pubblicazione dei decreti attuativi, sanando così eventuali differenze non corrisposte dall’inizio dell’anno.

L’impatto della rivalutazione: quando si vedranno gli aumenti

L’aumento dovuto alla rivalutazione prende effetto generalmente dal mese di gennaio di ogni anno. Tuttavia, l’accredito avviene materialmente entro i primi mesi, in base ai tempi tecnici di aggiornamento delle procedure e di emissione dei decreti ufficiali. Nel 2025, secondo le disposizioni usuali, la perequazione risulterà già nel cedolino di gennaio, anche se per alcune categorie particolari gli arretrati potrebbero essere accreditati nei mesi successivi.

In particolare, chi matura il diritto alla maggiorazione sociale nel corso dell’anno la vedrà riconosciuta dal primo mese utile successivo alla presentazione della domanda o al raggiungimento dei requisiti previsti.

La comunicazione ufficiale INPS sull’ammontare dell’aumento e sulle modalità di calcolo viene trasmessa individualmente sul portale online accessibile a ogni pensionato, che può verificare in dettaglio la propria situazione attraverso il “Fascicolo previdenziale” INPS.

Consigli pratici e gestione delle scadenze

Per evitare affollamenti agli sportelli, Poste Italiane e INPS invitano i pensionati a non concentrare il ritiro dell’importo già nel primo giorno utile del mese, privilegiando la settimana successiva e, se possibile, le ore pomeridiane, così da ridurre tempi di attesa e code, soprattutto nelle sedi più affollate.

Ecco alcuni consigli per la corretta gestione del ritiro e delle informazioni relative agli incrementi:

  • Verificare con regolarità il proprio cedolino digitale tramite il servizio online INPS;
  • Prestare attenzione agli avvisi INPS relativi a modifiche temporanee del calendario dovute a festività o a eventi straordinari;
  • Richiedere chiarimenti agli sportelli o tramite il contact center INPS in caso di discrepanze tra importo atteso e somma effettivamente accreditata;
  • Tenere aggiornata la propria posizione anagrafica e bancaria per evitare ritardi nell’accredito.

Ricordiamo infine che il rispetto scrupoloso del calendario è fondamentale, soprattutto per chi ritira la pensione in contanti o su libretti postali, ma il sistema garantisce comunque la tracciabilità e sicurezza del pagamento attraverso strumenti elettronici, come il conto corrente o la carta elettronica per la riscossione.

Così, le nuove regole e le date aggiornate rispondono all’esigenza di trasparenza e certezza per milioni di cittadini che in Italia percepiscono una pensione, favorendo una pianificazione economica personale più serena e consapevole. Per informazioni dettagliate su tutte le prestazioni collegate e sugli effetti delle nuove norme, è utile consultare il portale INPS e i siti ufficiali delle principali organizzazioni sindacali e di tutela dei pensionati.

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